La rivoluzione lanciata dall’app Semioty sta tutta in una doppia intuizione: “far parlare” impianti di condizionamento e riscaldamento, frigoriferi, forni industriali, stampanti o pompe idrauliche. E offrire al manifatturiero un’ulteriore occasione di business, che integra la vendita del prodotto con un pacchetto di servizi. L’idea è nata quattro anno fa all’interno delTinnovation hub ComoNExT di Lomazzo, centro di ricerca e sviluppo dove una decina di aziende del settore software & let (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) hanno dato vita a NExT4Things, una rete di imprese aggregate per accompagnare e facilitare la trasformazione digitale. Tra loro Web Ratio, nata nel 2001 come spin off del Politecnico di Milano, è già leader mondiale nello sviluppo rapido di applicazioni web e mobile (3,5 milioni di euro di fatturato, 150 clienti in tutto il mondo e 60 ingegneri tra le sedi di Lomazzo, San Francisco e Cuenca, in Ecuador). L’app è stata sviluppata dall’azienda Web Ratio L’obiettivo è aiutare gli imprenditori a creare valore integrando nuovi servizi alla vendita dei prodotti e agevolare chi utilizza le macchine NEL CUORE della Silicon Valley lombarda, Stefano Butti, ad di Web Ratio, ha sviluppato l’app Semioty. «Ci rivolgiamo al settore manifatturiero, ad imprenditori che vogliono riempire di valore la rivoluzione industriale 4.0 sapendo cogliere nuove opportunità spiega Butti -. A nostro avviso, quando si parla di 4.0, ci si concentra troppo sulla trasformazione all’interno delle fabbriche e poco sull’esterno. Col risultato che il 4.0 spesso si traduce al massimo nell’automazione della produzione. Invece le occasioni di business più interessanti sono fuori, integrando l’offerta dei prodotti con quella di servizi che sfruttano il digitale e à “internet of things”». La promessa con cui Semioty è stata lanciata sul mercato sta qui. «L’Iot rappresenta l’unica strada per essere competitivi», dichiara l’ad di Web Ratio.
«La nostra sfida – sottolinea l’ad di Web Ratio – è partire da cosa vogliono le aziende e non dalla tecnologia. Realizziamo quello che chiedono gli imprenditori, invece di dare la tecnologia e poi dire “arrangiatevi”. Rispettiamo la privacy: non accediamo ai dati che restano al produttore delle macchine. E la stessa clausola vale per il cliente finale».
Web Ratio: le macchine parlano con un’app
25 Giugno 2017